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mercoledì 7 aprile 2010

ESCLUSIVA MN - Maurizio Compagnoni: "Milan, prendi Srna, Bonucci e Krasic"

La creazione di un’icona mediatica è, senza dubbio, agevolata da un leitmotiv. “Rete, rete, rete”, tuttavia, è qualcosa di più di un semplice marchio di fabbrica. È uno sporgersi metaforicamente dalla balaustra, per immergersi nell’esultanza del marcatore stravolto dalla gioia. Maurizio Compagnoni, voce cardine di SKY SPORT, è il papà di quel ritornello, magari concepito sull’Adriatico fra Borgonovo e Selvaggi. In ESCLUSIVA per MilanNews si presta con estrema dedizione, anche senza microfono e cuffia, ad una disamina sul passato recente e su quello prossimo del club.


Maurizio, chi vince lo Scudetto?
«Se lo sapessi andrei a giocarci una bella somma, e anche di corsa (ride). Credo che sia ormai una corsa fra Inter e Roma, il Milan lo vedo indietro a causa degli infortunati. Detto questo, se proprio devo sbilanciarmi, dico Inter».

Nelle tue telecronache hai spesso definito Kakà un "extraterrestre": lo è ancora, oppure di aliena c’è solo la cifra incassata dal Milan per la cessione?

«Ora è assolutamente terrestre, il giocatore ammirato nella doppia sfida contro il Manchester è ineguagliabile. Quello che vediamo oggi è un buon giocatore, ma non so se tornerà a fare la differenza. Per ora l’affare l’ha fatto il Milan, anche se con la quotazione dell’epoca poteva ricavarci qualche soldo un più».

Manca più Kakà alla Serie A o viceversa?


«Visto il Kakà di ora, manca più a lui la Serie A».

Hai commentato Inter-Palermo, che resta la migliore partita giocata da Balotelli in questa stagione. Secondo te ha i colpi e la continuità per giocare in rossonero, per dirla alla Berlusconi “la faccia da Milan”?
«Si, anche se realisticamente non c’è nessuna probabilità che vada al Milan, piuttosto l’Inter se lo tiene in tribuna ma ai cugini non lo darà mai. Un nuovo caso Pirlo è irripetibile, non ci può stare che un ragazzo di 19 anni per quanto così un po’ particolare, ma di grande talento, vada al Milan, sarebbe una follia».

Sei stato il cantore di alcune fra le più grandi notti Europee dell’epoca Ancelotti, cosa manca al Milan per riviverle?
«Devono semplicemente gestire meglio le risorse! In questi anni, per eccesso di riconoscenza verso i suoi grandi giocatori, il Milan ha gestito il budget, dal punto di vista tecnico, in modo scriteriato con rinnovi costosi, e talvolta anche inutili. Probabilmente, se vogliamo, è una colpa lieve perché è stato fatto a giocatori che hanno dato molto al Milan, questo senso di appartenenza e di riconoscenza del Milan da un lato è molto bello, però si scontra contro un’oculata gestione delle risorse».

Il calcio Italiano respingerà l’assalto Tedesco nel ranking UEFA?
«Purtroppo dipende poco da noi, dipende dall’Inter e da ciò che fanno le tre tedesche rimaste fra Champions ed Europa League. Se vanno fino in fondo, l’Inter può anche vincerle tutte ma non basterebbe, dobbiamo tifare contro le tre tedesche e sperare».

Durante le tue telecronache sei affiancato da una voce tecnica; con le dovute proporzioni, è una situazione paragonabile a quella del Milan, con Ancelotti prima e Leonardo poi, a consultarsi in tandem con la “seconda voce” Tassotti. Secondo te l’ex terzino è pronto per un ruolo da “prima voce”, svestendo i panni del vice?
«Di esperienza in questi anni ne ha maturata tanta, fare il vice è un conto, fare l’allenatore un altro, però se c’è un vice-allenatore che sulla carta ha grosse possibilità di fare bene quello è Tassotti. Sono, attenzione, due ruoli non identici, però penso che possa fare bene».

Tu hai commentato la finale di Istanbul contro il Liverpool, secondo te quel primo tempo può essere considerato il momento più alto, a livello di gioco, toccato dal Milan moderno?
«Io ho commentato anche Milan-Manchester del 2007, secondo me è stata la partita più bella del Milan. Il primo tempo di Istanbul fu favoloso, ma è anche vero che fra il primo, e il secondo gol, ci furono venti minuti in cui il Liverpool giocò bene, e forse anche un pò meglio del Milan. Invece Milan-Manchester fu un capolavoro totale, una partita del Milan davvero stratosferica».

Un nome da consigliare sul mercato al Milan del futuro?
«Dipende come vorrà giocare il Milan, le scelte vanno anche fatte sulla base dei moduli, diciamo che io un terzino che andrei a prendere subito è Srna dello Shakhtar Donetsk, perché spinge molto, c’ha gamba e personalità, e non costa tantissimo. Un altro che andrei a prendere subito, per chi come il Milan ha bisogno di un difensore centrale, perchè Nesta non ti gioca tutte le partite, è Bonucci del Bari. E poi Krasic del CSKA Mosca è pronto per i grandi clubs italiani, però parliamo di un esterno alto, mentre Srna è un terzino puro».

Dalle ricerche su di te nei motori di ricerca, emerge che vieni spesso additato di essere milanista, nonostante le tue continue smentite. Puoi ribadire ancora una volta che non sei tifoso del Milan?
«Io sono tifosissimo della Sambenedettese fin da bambino, ho sempre tifato per quella squadra, anche perché sono cresciuto vedendo la Samb in Serie B. Magari fossi nato in quest’epoca, con la Samb sprofondata ahimè fra i Dilettanti, avrei avuto anche una squadra di Serie A, ma tutti quelli della mia generazione a Sambenedetto difficilmente hanno una seconda squadra. Siamo cresciuti nel mito di quell’undici che in B giocava un calcio meraviglioso, e mi sono innamorato di quella squadra».

La Sambenedettese con la sua famosa scuola dei portieri...
«In quel periodo c’erano anche bei attaccanti e centrocampisti, gente che è finita in serie A; beh poi i portieri sono una storia a sè tra Zenga, Tacconi, Ferron, ne sono usciti tantissimi».

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