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lunedì 29 marzo 2010

Esclusivo: Milan, altra cessione shock. Pato verso il Chelsea

Secondo indiscrezioni il brasiliano sarebbe già stato promesso ai blues per 80 milioni.


Dopo Kakà, Pato; è questa la triste prospettiva cui potrebbero doversi adattare i tifosi milanisti, ossia l'addio di un altro giocatore simbolo da sacrificare alle ragioni di bilancio. Al momento si tratta solo ed esclusivamente di indiscrezioni che girano intorno all'ambiente Milan, non confermate nè confermabili, e risulta francamente difficile pensare che la dirigenza, anche e soprattutto sul piano dell'immagine, voglia affrontare quest'altra burrasca dopo quella legata alla cessione di Kakà. Tuttavia i segnali non mancano.
A partire dal fatto che Pato fu molto vicino a raggiungere la corte di Carlo Ancelotti già la scorsa estate, quando già si vociferò di una sorta di "promessa" a medio termine fatta a Roman Abramovich. Tanto che il Chelsea non dirottò gli oltre 70 milioni stanziati per Pato su altri attaccanti, ma si limitò ad un mercato low profile acquistando solamente il russo Zhirkov, lasciando il dubbio che per il giovane brasiliano del Milan se ne sarebbe riparlato più avanti.
Ora il tam tam è ripartito, alimentato dal probabilissimo addio di Leonardo e dal primo colpo di mercato per la prossima stagione, il 34enne Mario Yepes del Chievo a costo zero, termometro di quelle che sono oggi le disponibilità economiche del Milan. Si dice che Pato potrebbe andare al Chelsea per una cifra tra i 60 e gli 80 milioni (ma molto più vicina agli 80), che il Papero sia l'unica vera richiesta di Ancelotti ad Abramovich e che di fronte ad una cifra tale via Turati darebbe il via libera all'operazione.
In quel caso, con circa 100 milioni di budget, sarebbe più facile dare l'assalto ai principali obiettivi per rinforzare la squadra (Dzeko e Krasic su tutti), ma è altresì evidente che non sarebbe affatto facile far digerire alla tifoseria la seconda cessione shock in due anni. Ma del resto, senza più gli investimenti presidenziali, il Milan ha sostanzialmente abdicato dallo status di squadra di prima fascia in Europa, ed è normale pensare che i giocatori migliori possano cambiare aria e andare a caccia di vittorie.

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