Con la Lazio senza sei titolari
Nesta e Bonera in difesa, Beckham e Pirlo a centrocampo, Pato e Ronaldinho in attacco. Questa l'ossatura della squadra che il Milan "non" schiererà domenica sera contro la Lazio nel match che, confidando su un risultato positivo della Roma contro l'Inter, potrebbe rappresentare davvero l'ultima chance rossonera di rientrare nel giro-scudetto. Alle note assenze per infortuni si sono aggiunte, a Parma, le squalifiche di Pirlo e del Gaucho.
Assenze che peseranno soprattutto a centrocampo in attacco. A disposizione di Leonardo, infatti, rimangono solamente tre mediani quali Gattuso, Flamini e Ambrosini, con il capitano reduce da una decina di giorni di stop e i due compagni che a Parma, come altri elementi della squadra, hanno mostrato la corda dal punto di vista fisico e atletico. Del Milan, oltre che le carenze del gioco, preoccupa anche la condizione insufficiente di diversi giocatori dovuta al mancato turnover (Pirlo, Ronaldinho, lo stesso Flamini nell'ultimo periodo) o a un recupero difficile dagli infortuni (Seedorf, Zambrotta, Gattuso).
Ma il vero rebus, in vista della Lazio, Leonardo dovrà risolverlo in attacco. Già la perdurante assenza di Pato è corrisposta con la fine del Milan prolifico, piacevole, capace di cercare e trovare le porte avversarie. Nelle ultime cinque partite di campionato e Coppa, senza il giovane attaccante brasiliano, i rossoneri hanno segnato solo due reti. Il tecnico ha insistito nel 4-3-3 chiedendo prima a Beckham e ora a Seedorf di coprire un ruolo assolutamente assente dalle loro corde. Prima del ko del Tardini, aveva provveduto Ronaldinho a sanare certe difficoltà. Domenica il Gaucho, che a Parma ha offerto forse per stanchezza la sua peggiore prestazione stagionale, si siederà in tribuna vicino a Pato e Leonardo, senza i due attaccanti esterni titolari, si trova di fronte a un bivio: rischiare un 4-4-2 con due punte centrali oppure chiedere a Mancini e Seedorf di essere le pedine alternative nel consueto schema. Cerotti, pezze per sanare strappi che, almeno per il momento, hanno nuovamente distanziato il Milan dal grande sogno-scudetto.