Ancora voci su una possibile acquisizione da parte della russa Gazprom del 30% della società rossonera (180 milioni di euro). Smentite da Mosca e dalla Fininvest
di LUCA PAGNIUna eventualità che starebbe per concretizzarsi, secondo quanto riporta oggi la "Gazzetta dello Sport": il colosso dell'energia russo Gazprom, uno dei maggiori produttori di petrolio e gas nel mondo, avrebbe avviato una trattativa in fase avanzata con Fininvest (proprietaria del 100% del Milan) per rilevare una quota tra il 25 e il 30% della società di via Turati. Il gruppo russo, controllato dal governo di Mosca - sempre secondo la Gazzetta - avrebbe intenzione di investire tra i 150 e i 180 milioni di euro, portando così finanze fresche da destinare a nuovi investimenti per il rinnovamento della squadra. A partire proprio da un centravanti, con Dzeko o, in alternativa, Ibarhimovic (come scrive la stampa spagnola) a giocare il ruolo di prime scelte, e il nuovo punto fermo della difesa argentina Nicolas Hernan Otomendi (22 anni) per ringiovanire il reparto arretrato.
La notizia di una trattativa con Gazprom, in realtà, era già apparsa sulle colonne del quotidiano "Libero" venerdì scorso. E i vertici della Fininvest avevano già smentito sabato, così come hanno ribadito questa mattina. Ma il fatto che la Gazzetta non ne abbia tenuto conto e abbia sparato in prima pagina i particolari della trattativa autorizza a pensare che qualcosa di concreto ci sia.
Così come erano stati concreti, un anno fa - al tempo della trattativa per la cessione di Kakà poi sfumata - i contatti con lo sceicco Mansour proprietario del Manchester City. Anche allora si parlava di una quota del 30% che sarebbe stata venduta da Fininvest. Di più: lo sceicco avrebbe poi potuto salire al 100% una volta che Silvio Berlusconi avesse deciso di abbandonare definitivamente il calcio.
Il motivo è presto detto. Senza tanti giri di parole i figli del presidente del consiglio hanno già fatto capire che il pallone non è una delle loro passioni. Anzi, per Marina Berlusconi numero uno di Fininvest è solo un costo da ridimensionare. Si spiegano anche in questo modo la cessione di Kakà al Real Madrid e del promettente Gourcouff al Bordeaux: ripianare i debiti senza dover ricorre a "mostruosi" aumenti di capitale come accadeva in passato e come ha fatto pochi mesi fa anche Massimo Moratti per la sua Inter. E si spiega anche la nuova linea "verde" del Milan di questi ultimi due anni e la scelta di un allenatore promettente come Massimo Allegri, ma di certo poco costoso.
Se, allora, i problemi sono i soldi, l'arrivo di Gazprom autorizza i tifosi a sognare sul serio. Oltre a soddisfare il 30% del fabbisogno di gas dell'Europa, la società russa è una macchina da utili: solo la sua divisione petrolio ha appena dichiarato 7 miliardi di dollari di profitti nel primo trimestre. E il controllo da parte del governo ne fa un partner non solo economico ma con un grande peso politico: non a caso, è inevitabile pensare che il buon rapporto tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin abbia giocato la sua parte nella trattativa con la Fininvest. E, in ultimo, Gazprom non è nuova a investimenti nel calcio: dopo il suo ingresso nella società lo Zenith di Sanpietroburgo ha vinto l'Europa Legue, l'ex Coppa Uefa.
Comunque, c'è un filo conduttore tra le trattative per la cessione del Milan e le vittorie dell'Inter: a Milano il calcio fa sempre più rima con petrolio.
La Repubblica