"E pur si muove". In un immaginario tribunale dell'Inquisizione, Adriano Galliani potrebbe rispondere così ai vari tifosi milanisti che gli imputano un vero e proprio immobilismo dei rossoneri sul mercato.
Nelle scorse settimane ho punzecchiato i fans rossoneri sugli acquisti dei rossoneri, che si stanno muovendo bene per quel che concerne il vivaio. Anche il triplice colpo di ieri, dall'Inter, con Fossati, Daminuta e Filkor, denota un'attenzione sempre crescente verso la primavera e i giocatori futuribili. C'è da dire che non capisco perché andare a comprare dai rivali di sempre, la rete di osservatori del Milan potrebbe fare di più.
Già questo potrebbe bastare, per i vertici di via Turati, per respingere tutte le accuse. In realtà in cantiere ci sono varie opzioni: la prima è quella di cedere Ronaldinho, liberando di fatto un ingaggio monstre (16 milioni di euro all'anno, all inclusive) e reinvestendo per un giovane: il Flamengo sogna, per ora la trattativa appare in alto mare.
C'è poi la madre di tutte le cessioni, quella di Huntelaar: il cacciatore è seguito da molte società, soprattutto di Premier League, e potrebbe essere ceduto per una cifra vicina ai tredici milioni di euro. Soldi che poi andrebbero reinvestiti nel mercato - questi sì -, andando all'assalto di Poldo, al secolo Lukas Podolski, ritornato al Colonia dopo anni incolori al Bayern Monaco (a dire la verità Podolski ha giocato male anche nella città che lo ha lanciato, soli due gol nella scorsa stagione) e reduce da un mondiale da protagonista.
L'età è dalla sua (venticinque anni) e l'ammissione di Galliani, che lo reputa un affare possibile, potrebbe davvero dare il via libera per il prossimo colpo. Anche perché Podolski andrebbe a occupare un ruolo da seconda punta, considerata la duttilità del calciatore teutonico.
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