Rino per ora rifiuta il prolungamento
Primo no di Rino Gattuso al Milan. Il centrocampista rossonero avrebbe infatti rifiutato l'offerta di Adriano Galliani di prolungare il suo contratto fino al 2012 spalmando l'ingaggio nei prossimi due anni. Ringhio, stando a quanto trapela, vuole prima tornare disponibile e verificare "sul campo" il suo ruolo nel Milan di Leonardo. Per il momento, quindi, preferirebbe non impegnarsi concretamente con il club rossonero per il futuro.
La verità è che Ringhio è diviso. Da una parte c'è il suo Milan, squadra cui ha dedicato la parte più importante della sua carriera. Dall'altra ci sono l'Inghilterra, sua vecchia passione, e Carlo Ancelotti, suo grande amico. La terza opzione, più strettamente economica, riguarda il Manchester City. Tre possibili destinazioni e tre scenari estremamente differenti che dipendono da un'unica parola: quella del campo. E' un fatto che Gattuso abbia passato il pallone a Leonardo. Ed è un fatto, fino a prova contraria, che il tecnico non abbia avuto fin qui quasi nessuna possibilità (eccetto Milan-Real) di dimostrare a Rino che per il suo Milan è ancora un giocatore importante.
Su questo punto, a buon diritto, Gattuso infatti non transige: per restare rossonero vuole giocare. Per due motivi validissimi. Il primo riguarda la sua storia milanista: sono qui da tempo, ha detto a modo suo, e voglio essere trattato come merita un senatore. L'altro, altrettanto significativo, è legato alla Nazionale. Lippi, infatti, gli ha dato ampie rassicurazioni sulla sua convocazione ai Mondiali, ma il ct, ovviamente, non può all'improvviso trascurare quanto affermato fin qui: che, cioè, per andare in Sudafrica bisogna giocare nella propria squadra di club. Il che, tradotto, ha l'aria di essere un avvertimento per Gattuso. Come dire, io ti porto, ma tu trova una squadra in cui prepararti ai Mondiali giocando. Che poi questa sia il Milan, il Chelsea o il Manchester City per il ct azzurro non fa differenza.