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domenica 24 gennaio 2010

Inter, derby da noveIl Milan è spuntato

L'Inter batte il Milan (2-0) e vola a + 9. Subito in gol con Milito, i nerazzurri restano in dieci per il rosso a Sneijder. Rossoneri all'attacco nella ripresa. Solo nel recupera arriva il rigore, con espulsione di Lucio, calciato da Ronaldinho e parato da Julio Cesar

MILANO, 24 gennaio 2009 - L’Italia calcistica non cambia padrone. L’Inter respinge l’assalto della banda brasiliana di Leonardo: lo fa con un gol per tempo (2-0), di Milito e Pandev, con un uomo in meno per oltre un’ora, con un rigore parato nel recupero da Julio Cesar a Ronaldinho, l’uomo simbolo della rimonta rossonera. Più del più nove in classifica, pesa il messaggio psicologico. Lo sa anche Mourinho, che non a caso si lascia andare a un incitamento alla sua folla, nel finale. L’attacco del Milan è respinto con perdite. Non si vede da chi potrebbe arrivare il prossimo.

EFFETTO ROCCHI — L’Inter esulta, e può permettersi di dimenticare le polemiche sulla direzione di gara. Se infatti il miglior arbitro è quello che non si fa notare, Rocchi non va proprio benissimo. Si capisce al 2’ che non sarà una partita facile (scivolata di Ronaldinbho su Maicon e proteste), poi l’arbitro finisce due volte per fermare i fantasisti: prima si scontra con Ronaldinho, poi fa blocco su Sneijder. L’olandese la prende maluccio e se la lega al dito. Quando gli animi si scaldano, per un giallo per simulazione a Lucio, Sneijder arriva a protestare e Rocchi gli spara un rosso in faccia. E’ il 27’, non sappiamo cosa può aver detto il numero 10, ma l’espulsione è misura estrema, e scalda ulteriormente gli animi. Poi Rocchi non vede un dubbio rigore a favore del Milan: mano di Maicon su un controllo al volo di Dinho. L’Inter protesta per un fallo di Pandev, ma stavolta la terna ci prende. La ripresa fila liscia fino al recupero: quando un tocco ravvicinato di mano di Lucio gli costa rigore e rosso.

L’INTER IN UNDICi — Prima di rimanere in dieci, l’Inter domina per 25 minuti: apre Sneijder, con un tiro da fuori (palo esterno) e una occasione netta nei primi 9’. Dopo il gol di Milito (lancio di Pandev, mezzo pasticcio di Abate, diagonale preciso all’angolino), si continua con ripartenze in velocità che rischiano di essere ogni volta letali. In fase difensiva, i nerazzurri rischiano poco: funziona soprattutto la gabbia su Ronaldinho, con Zanetti e Maicon che si alternano in copertura con buona sincronia. Controllo quasi completo.

L’INTER IN DIECI — I triangoli offensivi e difensivi di Mourinho perdono un pezzo ed efficacia in 10. Per un quarto d’ora l’Inter si rintana dietro, barcolla, ma non molla (questa squadra non lo fa mai). Zanetti prova a fare il doppio turno, Milito alleggerisce la tensione orchestrando ripartenze, prima concluse in solitaria, poi servendo Pandev (palo al 17’). Mourinho ha pronto il cambio, al 20’, della ripresa, quando Maicon rimedia un fallo da buona posizione: il tecnico stoppa l’entrata di Motta per far tirare la punizione a Pandev. Quando il macedone uscirà, un minuto più tardi, lo farà dopo aver esultato per il 2-0, con una punizione su cui Dida non è irreprensibile. Gran partita del macedone, come del solito Milito, dei due difensori centrali e del preziosissimo Cambiasso. Rientro positivo anche per Santon, attento in copertura come gli era stato richiesto.

MILAN, SOLO 15’ ALL’ALTEZZA — Se all’andata era partito meglio il Milan, stavolta è spaccato in due: senza Nesta la difesa perde sicurezza, specie se presa in velocità, i tre davanti rientrano poco e faticano a trovare spazi, anche perché Borriello perde i duelli di testa con Lucio. Nel primo tempo si segnala solo un tiro alto di Pirlo, ma nel secondo la squadra di Leonardo cambia marcia. Con l’uomo in più, entra Seedorf per Gattuso e il palleggio ci guadagna: pronti va e Seedorf è pericoloso di testa e Ronaldinho in girata. Il Milan prende campo, Beckham inizia a piazzare cross e Borriello a dominare nel gioco aereo (alto di testa al 13’). Il pareggio sembra questione di tempo, invece Pandev blocca la carica. Che non ripartirà: poche magie di Ronaldinho, che si fa anche parare un rigore nel recupero da Julio Cesar, e che spesso finisce col rallentare l’azione. Poco filtro a centrocampo, poche discese degli esterni, pochissimi tiri in porta. Insomma, troppo poco per mettere fine al dominio della squadra di Mourinho in campionato.

Valerio Clari