Ronaldinho sta tornando a piccoli passi, ma con ottimi risultati. Il n.80 rossonero, da qualche partita a questa parte, si è ripreso la scena abbandonata un paio d'anni fa, illuminandola in maniera determinante. Giocate d'estro sì, ma sempre mirate all'assist per il compagno o al gol personale, Barcellona è lontana, è vero, ma non appare più come l'oasi neI più classico dei miraggi. Dalle colonne del Corriere dello Sport, il Gaucho accende il derby: "Scudetto? Al Milan". Chiaro e forte il segnale inviato dal brasiliano ai cugini, ma non si ferma e recapita messaggi a tutti coloro gli si sono trovati avanti negli ultimi anni. Particolarmente carico sembra quello inviato al presidente blaugrana: "Laporta disse a Moratti che ero finito? Si sbagliò".
L'inseguimento all'Inter capolista vede in Dinho un assoluto protagonista che sta contribuendo in maniera decisiva: "L'anno scorso sarei stato disponibile a dimostrargli che potevo fare ancora molto. Ma lui non me ne ha dato la possibilità. Ancelotti aveva fatto la sua squadra con undici giocatori e io non c’ero, non mi ha fatto fare del mio meglio per convincerlo. Ancelotti ha tanta esperienza, conosce molti calciatori e il calcio. Leonardo è più vivace, vuole provare e sperimentare. Ha più fantasia. Ci assomigliamo molto".
Il fantasista rossonero dimostra di avere idee chiare anche sul futuro: "ll rapporto che esiste fra me, Berlusconi e Galliani è tale che non c’è bisogno di un pezzo di carta per andare d’accordo. Io non avrei nulla in contrario a concludere la mia carriera qui al Milan e voglio giocare a calcio più a lungo possibile perchè così mi sento felice e realizzato".
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