É stato Fedele Confalonieri (intervista del Corriere della Sera firmata da Alzo Cazzullo) a dettare la traccia. «Il nuovo allenatore del Milan? Io avrei tenuto Leonardo ma Silvio, da Sacchi a Capello, è sempre stato molto bravo nello scegliere gli allenatori». Adriano Galliani, seduto al fianco di Leonardo durante la conferenza-stampa dell'addio di Leo, ha riconfermato l'impressione. «C'è tempo per indicare il sostituto, non lo faremo in pochi giorni, abbiamo tempo fino al 20 luglio, giorno previsto per il raduno della prossima stagione». Non solo. Ma ha anche "giocato" sulla regola aurea, "il Milan ai milanisti", che potrebbe anche essere smentita. «Io vado avanti col giochino, serve a sdrammatizzare» la spiegazione del vice-Berlusconi che ha anche raccontato di un ex Ct «che mi ha telefonato per ricordarmi la sua partecipazione a una tournèe del '48» prima di chiudere co una garanzia, «il Milan ha ancora un grande appeal». É la prima volta che il Milan resta senza allenatore (nella tournèe ci sarà Tassotti come responsabile unico): via uno, per rescissione consensuale, e dentro un altro. Questa la regola della casa, tradita per una volta da una condizione speciale. E cioè dalla richiesta del patron Silvio Beròlusconi di procedere, direttamente, alla scelta dell'allenatore della prossima stagione. Questo significa che i giochi si sono riaperti e che le soluzioni possibili sono una, nessuna, centomila. Berlusconi si muoverà secondo antica e collaudata abitudine: metterà da parte la tradizione, metterà da parte il "politicamente corretto" e si lascerà guidare dal proprio intuito. Oppure dalla segnalazione di qualche fidato consigliori (Capello e Sacchi quelli consultati periodicamente), oltre che Galliani il quale gli ha già presentato una vasta gamma di opzioni. Perciò nessuno può sentirsi in pole position e nessuno, tranne Van -Basten che ha già declinato l'eventuale invito, può sentirsi escluso. Non resta che attendere 2/3 settimane.
Il Giornale - Franco Ordine