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sabato 9 gennaio 2010

Hottor si presenta: "In campo dò sempre il massimo. Mi ispiro ad Ambrosini e Desailly"

In un'intervista esclusiva rilasciata a Tmw, il centrocampista ghanese Edmund Hottor, che lunedì comincerà la propria esperienza in rossonero, si presenta ai tifosi del Milan...

Hai esordito con la Triestina e subito è arrivato il Milan, cosa provi?
"Non posso che essere contento, una notizia più che positiva. E' il sogno di ogni giocatore giocare in una squadra così importante. Quando me lo hanno detto non me lo aspettavo davvero. Non ci credevo davvero che mi potesse prendere una squadra così".

Chi vuoi ringraziare per questa grande occasione?

"Ringrazio intanto il ds De Falco, che mi ha portato alla Triestina, ed il mio procuratore (Giusti ndr) che mi ha sempre seguito. Ma soprattutto ringrazio il mister che mi ha fatto esordire. Inoltre ringrazio anche i miei compagni, che mi hanno sempre sostenuto e mi hanno aiutato anche nei momenti difficili".

Come sei arrivato in Italia?
"Io sono arrivato grazie al mio procuratore, che mi ha portato a fare un provino a Livorno. Mi hanno tenuto in prova venti giorni, non hanno capito il mio valore, poi sono andato una settimana a Modena, ma sono andato via perché forse non credevano in me. Alla fine sono andato a Trieste grazie a De Falco, che mi ha dato questa opportunità e che non finirò mai di ringraziare per questa mia occasione della vita".

Ci racconti un po' la tua vita?
"Sono nato in Ghana, con tre fratelli, ed ho perso mio papà a dieci anni. Da lì abbiamo avuto qualche difficoltà in famiglia perché noi andavamo a scuola e mia madre non lavorava. A quel punto ha iniziato. Quando è arrivata l'occasione per l'Italia ho capito che era una grande occasione per me e per loro. Gioco qua per aiutare la mia famiglia che è rimasta in Ghana".

Quando hai lasciato il Ghana cos'hai provato?
"I primi mesi sono stati difficili, ho dovuto imparare la lingua ed è stato molto difficile. Ora, però, sta andando molto bene e mi sto trovando benissimo. La mia famiglia ha capito che questo era il mio sogno ed erano molto contenti".

Come ti descrivi in campo e fuori?
"In campo vado con molto impegno, mentre fuori dal campo sono un tipo tranquillo, a cui piace stare a casa o fare un giro in centro con gli amici".

Desailly è il tuo idolo
"E' un idolo di tutti gli africani. E' uno che ha fatto grandi cose".

A chi ti ispiri?
"A Sissoko, giocatore fisicamente bravo e tecnicamente valido, sempre impegnato non si tira mai indietro per la squadra. Determinante a centrocampo".

Ti paragonano ad Ambrosini, ti rivedi in lui?
"Ambrosini è un giocatore molto importante, con grandi qualità ed esperienza. In lui mi intravedo. Spero un domani di essere il suo erede".

Da Trieste cosa ti porti dietro?
"Una grande famiglia che avrò sempre nel mio cuore, sono creasciuto con loro e ho imparato tante cose".


Fonte: di Raffaella Bon per Tuttomercatoweb