L'allenatore rossonero alla vigilia della sfida con i bainconeri non ha dubbi: "E' una di quella partite che segnano un campionato. Una grande opportunità per entrambe le squadre"
MILANELLO (Varese), 9 gennaio 2010 - "Molte volte in cui si è vinto a Torino si è vinto lo scudetto". E' il pensiero dominante di Adriano Galliani che non nasconde di credere in una vittoria del Milan contro la Juventus. Una cosa è comunque certa: è questo il vero derby d'Italia. Ribadisce l'a.d.: "La Juve è quella che ha vinto di più in Italia, il Milan in Europa e nel mondo. È un titolo che questa partita si merita". Leonardo non aggiunge carne al fuoco, ma un desiderio ce l'ha: "Desidero la continuità; imporsi sempre è una missione molto difficile. Dobbiamo essere continui. Dobbiamo mantenere questa filosofia di gioco" esclama nella conferenza stampa della vigilia.
I dubbi di leo — Leo è già all'Olimpico. "Contro la Juventus è una di quella partite che segnano un campionato. Una grande opportunità per entrambe le squadre. In palio non ci sono solo i tre punti. Lascerà conseguenze". Il tecnico si riferisce al gap dall'Inter. "Chi perde non è fuori anche se è meglio non stare troppo lontani dall'Inter" aggiunge. Leonardo poi analizza il rendimento della squadra. "Siamo in un momento positivo, quando le cose ci riescono bene è importante cercare di ripeterle. Infortuni? Per Pato dobbiamo valutare bene, ci sono tante piccole cose da considerare. Vediamo come va oggi ma non è semplice. Anche Pirlo, Beckham e Gattuso, tutti alle prese con un po' di fatica e qualche acciacco". Poi regala un assist a Ferrara: "Io e Ciro siamo molto amici, la nostra storia è molto simile. La sua Juve subisce le critiche per l'eliminazione dalla Champions League e non per la posizione in classifica. Ferrara ha uno spirito sereno e aspetteremo la classica Juventus, come è sempre stata".
Amore e abbracci — Il tecnico brasiliano è convinto che "i momenti decisivi verranno più avanti visto che manca l'intero girone di ritorno", e nel frattempo i rossoneri "dipendono dai passi falsi dell'Inter e dalla costanza di gioco: solo se manterremo una certa continuità - osserva - potremo andare avanti e vedere se c'è la possibilità di conquistare un piazzamento più importante del secondo posto". Ma servirà un ritorno spumeggiante, com il gioco espresso contro il genoa. "L'idea è di mantenere la nostra filosofia di gioco" ripete Leonardo che confida nella disponibilità di adattarsi della sua squadra con cui, confessa preferisce la "strategia degli abbracci che quella del bastone e carota". "Hanno fatto così i miei genitori e i miei allenatori e mi ha fatto bene. Amore e abbracci - conclude - danno più risultati e inoltre si possono dare bastonate senza alzare la voce. Ghandi d'altronde ha liberato l'India senza alzare la voce...".
g.des.