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martedì 2 febbraio 2010

MI SENTO UN RAGAZZINO

Mezz'ora, serrata, di conferenza stampa oggi a Milanello: Adriano Galliani e Amantino Mancini. In primo piano la grande visibilità rossonera in Brasile e Galliani che aggiorna tutti su Pato



MILANELLO - Alle 13.15 di oggi, a Milanello, Adriano Galliani ha dato inizio alla Conferenza di presentazione di Amantino Mancini, arrivo dell'ultima ora in casa rossonera. Le prime domande sono state per l'esterno brasiliano che ha risposto così: "Mi fa molto piacere essere qui. A Milanello vedo una atmosfera diversa, è un grandissimo centro sportivo. Mi sento come un ragazzino che ha tanta voglia di giocare. L'ultimo anno è stato difficile, ringrazio il presidente Moratti che ha capito la mia situazione e ringrazio il Milan per la fiducia. Sono contento di poter dimostrare di essere ancora l'Amantino che tutti conoscono. Il gioco che farà il Milan lo conosco, l'ho fatto con Capello alla Roma e in parte anche con Spalletti. Ultimamente ho giocato proprio poco, ma adesso giro pagina. Il Milan è una nuova avventura, un grandissimo Club, ho tanta voglia di riscatto, di vittoria, di serenità. Come è andata fra me e l'Inter? Magari potevo fare un po' di più, il fatto è che dopo essere partiti con un modulo con tre attaccanti poi si è giocato a rombo. Comunque, adesso vita nuova".

La prima domanda ad Adriano Galliani ha riguardato quanto pubblicato oggi dal Corriere della Sera su Ronaldinho: "Il rapporti fra il Milan e i propri tesserati sono del Milan e dei propri tesserati. Non ho commenti da fare. Eventualmente, sono affari interni al Milan".

Poi Adriano Galliani è entrato nel merito dell'operazione: "Molto merito di questo movimento di mercato va al signor Calenda che è il procuratore italiano di Mancini. Era lui che veniva da noi, spingeva per il trasferimento, poi andava all'Inter, tornava da noi e così via...Questa operazione è nata come uno scambio. Le due società avevano capito che, a seconda delle rispettive necessità, Jankulovski poteva servire all'Inter e Mancini al Milan. Tutto è nato come scambio di giocatore che poi è diventato il trasferimento del solo Mancini al Milan per via del rifiuto di Jankulovski. Nonostante questa decisione di Janku, siamo riusciti lo stesso a definire l'operazione. Jankulovski ha fatto la sua scelta, l'Inter gli avrebbe anche prolungato il contratto. Pensavo che con la sua decisione di non andare potesse saltare la trattativa, invece abbiamo trovato la soluzione. In ogni caso il dottor Ghelfi non è venuto nella nostra sede di via Turati, ci siamo trovati in campo neutro, a metà strada fra le nostre sedi, nello studio dell'avvocato Cantamessa. Ho telefonato al presidente Moratti dopo la conclusione dell'operazione, perchè non l'avevo sentito durante l'operazione stessa. Gli ho dimostrato la mia contentezza e lui la sua. Del resto io per il Milan faccio qualunque cosa...".

La parola torna ad Amantino Mancini: "Mourinho? E' bravo, ma adesso il mio allenatore è Leonardo. E' uno che capisce di calcio, Leonardo, che lo conosce, spero davvero di fare belle cose al Milan. Il Marsiglia? E' successo che mi ha contattato il 28 Dicembre e poi è sparito per due settimane. Poi, due settimane dopo, il Marsiglia si è rifatto vivo chiedendomi una risposta in due giorni. Non si fa così. Il presidente del Marsiglia ha avuto una uscita infelice dichiarando che io sono maleducato, forse, a vedere come si sono comportati, è proprio il contrario. Meno male che è andata così, adesso sono al Milan. Dopo tanto tempo che non giochi prendi un po' di peso, è normale, ma dopo una settimana si brucia tutto e si gioca. Avrò la maglia numero 30 che tanto bene mi ha portato alla Roma. La Nazionale brasiliana? Io spero ancora molto di tornarci. Soprattutto adesso che sono qui al Milan, una squadra che ha grande visibilità in Brasile. Nel nostro Paese il Milan ha tanti tifosi, tutti seguono le sue partite, per le strade ci sono tanti ragazzini con la maglia del Milan. Dall'Inter a Milan? Qui al Nord la rivalità da derby mi sembra più tranquilla, a Roma sarebbe già diverso, del resto non ho mai avuto problemi con i tifosi dell'Inter, quando ho giocato ho dato tutto. Il Milan ha più gioco, però l'Inter è una squadra molto forte. L'Inter ha più fisicità, il Milan lavora meglio il pallone".

Ancora Galliani: "Noi tutti al Milan, io, i dirigenti, l'allenatore, volevamo Mancini perchè ritenevamo potesse colmare una lacuna nel nostro organico derivante da un modulo di gioco che, dopo lo scorso mercato estivo, è cambiato nel corso della stagione. Pensavamo di aver bisogno di un attaccante esterno e pensavamo che Mancini potesse essere il giocatore giusto. Temevamo che con il rifiuto di Jankulovski la trattativa tramontasse e invece è andata in porto. Mancini, lo sa bene anche il suo procuratore brasiliano, Gilmar Veloz, lo stesso di Pato, ci è sempre piaciuto molto ma lo abbiamo sempre ritenuto un'ala e quando giocavamo in un altro modo, ad esempio con l'alberello per intenderci, ci sembrava difficile collocarlo nel Milan. Adesso invece giochiamo in un altro modo e abbiamo pensato che Mancini ci servisse. Pato? Domani gli verranno tolti due denti e il ragazzo poco fa mi diceva che pensa di iniziare lunedì con la squadra. Noi pensiamo di averlo per l'Udinese o per il Manchester. Nesta? Lo sa lui e lo sa Lippi, Nesta è assolutamente libero di fare la sua scelta, il Milan non si mette di traverso in nessun caso. A Nesta spetta accettare o meno la chiamata, a Lippi spetta di convocare o meno il giocatore".

Ecco le ultime battute di Mancini: "Sento molto la responsabilità di giocare in un Club vincente, nel Club più titolato al mondo. I miei nuovi compagni brasiliani sono tutti fortissimi. Io dopo Cafu? Lui era terzino, anche se io stesso sono partito come terzino in Brasile, segnai 18 gol in quel ruolo prima di venire in Italia. Adesso il mio ruolo è esterno da metà campo in avanti. Farò di tutto per rimanere qua, ho tanti stimoli, il Milan gioca con tre davanti e con due attaccanti molto larghi, è una squadra tecnica, gioca la palla a terra: è proprio questo che potrebbe regalarmi il sorriso e l'allegria di giocare. Negli ultimi mesi ho capito che la storia con l'Inter era finita e ho detto basta, ho pensato che volevo respirare un'altra aria. Purtroppo non posso giocare la Champions League, pazienza. Mi rimangono, per far bene, ancora molte partite di campionato. A Bologna? Questa settimana lavoro e sabato valutiamo. Ho voglia di essere presente, adesso lavoriamo e poi vediamo".

La chiusura è di Adriano Galliani: "Questa normativa, per la quale basta aver giocato un solo minuto nel turno preliminare per non poter giocare tutta la Champions League con un'altra squadra, credo vada cambiata prima o poi. Ormai in tutta Europa c'è la finestra di mercato di Gennario, spero che questa regola possa cambiare.

A.C Milan.com