clicca qui

domenica 7 febbraio 2010

Milan, due traverse Mancini subito in campo

I rossoneri dominano al Dall'Ara ma devono accontentarsi dello 0-0. Problemi sotto porta, ma per due volte la traversa salva la squadra di Colomba

BOLOGNA, 7 febbraio 2010 - Ha ragione Francesca Menarini a esultare alla fine della partita come se avesse vinto la finale di Champions League. Il Bologna impone infatti lo 0-0 al Milan che domina per novanta minuti al Dall'Ara dove i rossoblù erigono barricate. La squadra di Leonardo deve fare sì i conti con due traverse nella ripresa, ma anche con un'imprecisione sotto porta che almeno fino al 4-0 al Siena sembrava sconosciuta.

Vita dura per Ronaldinho al Dall'Ara. LaPresse

Mancini subito — I rossoneri indossano pantaloncini rossi come il 24 gennaio 1999, anno dello scudetto di Zac. Di scaramantico non c'è nulla. Dicono. Comunque in porta non c'è Abbiati che quel giorno partiva per la prima volta titolare nel Milan. Il posto se lo riprende Dida dopo i problemi alla schiena. Ma la grande novità in casa rossonera è Mancini che Leonardo schiera dal primo minuto al posto di Beckham. Una risposta chiara a Berlusconi che aveva definito l'ex interista un acquisto inutile; come dire, alla formazione ci penso io. Ancora assente Nesta, in mezzo alla difesa con Thiago Silva c'è Bonera. In attacco Ronaldinho schiuma rabbia dopo gli attacchi sulle notti pre-derby. Indizi poco rassicuranti per Franco Colomba che cerca punti e gloria con il consolidato 4-4-1-1 e Gimenez alle spalle di Di Vaio, mentre Moras vince il ballottaggio con Britos.

Profonda noia — I presupposti per fare di Bologna-Milan una partita interessante ci sono tutti, ma l'attaggiamento dei rossoblù che erigono muraglie davanti a Colombo, concedono poco allo spettacolo e spengono i rossoneri che le provano tutte per abbattere mattoni. Occorre però sottolineare che la squadra di Colomba si difende bene, utilizzando raddoppi sistematici su Borriello e Ronaldinho. Il pressing del Milan è costante, ma si esaurisce negli ultimi venti metri. Eppure le risorse non mancano. Mancini taglia spesso verso l'interno, favorendo le scorribande di Abate, per poi fare i conti con l'aggressività del Bologna che non concede davvero nulla. La difficoltà è evidente, così Leonardo ordina ai suoi di attaccare centralmente. Ma il risultato non cambia, perché quando va a sbattere sulla muraglia il Milan va in confusione. Insomma, dominio totale, ma nessun tiro in porta.. Alla fine un brividino lo regala solo Di Vaio in uno dei rari contropiede, quando obbliga Dida alla parata in due tempi. Non ci sono invece notizie di Ronaldinho; il primo sussulto arriva al 16', ma è un passaggio sbagliato.

Un'uscita di Colombo su Huntelaar. Afp

L'assedio continua Leonardo conferma tutto all'inizio della ripresa; Colomba invece cambia Gimenez con Adailton. Il brasiliano regala più movimento ai rossoblù, mentre al Milan manca la sapiente regia dei suoi uomini migliori. Ronaldinho è una luce intermittente. Ma quando si accende sono dolori. Come al 12': girata di destro che va a scheggiare sulla traversa. Ma della squadra 4-2 e fantasia sinceramente non c'è traccia. Seedorf arranca e sbaglia, Pirlo alterna a belle giocate, errori elementari, mentre Mancini mostra ancora limiti di preparazione fisica. Leonardo al 16' toglie proprio l'olandese per il connazionale Huntelaar, sbilanciando la squadra che diventa super offensiva. L'ingresso della punta aumenta il peso in attacco dei rossoneri che spingono soprattutto sulla fascia di Abate. Il difensore dispensa cross a volontà, ma il Bologna, tutto chiuso in difesa, regge.

Ambro sulla traversa — Huntelaar potrebbe segnare, ma Colombo con un'uscita gli sbarra la strada. Il portiere rossoblù con l'assedio rossonero sono le costanti finale della gara. Il dominio del Milan è così eclatante da convincere Colomba a rinforzare la difesa con Britos (fuori Modesto). Leonardo innesta invece Beckham per Ronaldinho. L'inglese il suo dovere lo fa e mette a referto un cross per Borriello, girato al volo di sinistro e parato da Colombo, e un tiro dal limite fuori misura. Ma è la classica giornata in cui non entrerebbe in porta nulla. La traversa che respinge il colpo di testa di Ambrosini al 47' è il segno più evidente. L'Inter ormai è una stella lontana 10 punti.

Gaetano De Stefano