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sabato 6 febbraio 2010
Milan, Galliani si veste da pompiere...
L'obiettivo è spegnere qualsiasi tentativo d'incendio sul nascere. L'abilità di Galliani nell'allontanare le nubi da Milanello è ormai nota, ma ieri l'ad del Milan ha cercato di invertire di significato una settimana colma di polemiche. A cominciare dal caso Mancini, passando dal mancato utilizzo di Adiyiah e finendo in Spagna con la questione relativa al "pacco Kakà" rifilato ai blancos. In un solo incontro con la stampa Galliani ha cercato di stemperare i toni, e di riportare la quiete prima della delicata sfida col Bologna, appuntamento in cui il Milan non può fallire se non vuole decretare de facto lo status di crisi. I campanelli d'allarme con l'Inter, Udinese e Livorno potrebbero trasformarsi in sirene se contro la squadra di Colomba non si centra la vittoria. E per questo che Galliani si è vestito, per l'ennesima volta, da pompiere, ed ha gettato (almeno ci ha provato) acqua sul fuoco. Prestando meticolosa attenzione alle parole pronunciate davanti ai giornalisti, Galliani ha provato a non scontrasi con le dichiarazioni del Presidente Berlusconi sull'acquisto di Mancini, difendendo il suo operato in sede di mercato. "Il presidente dice che è superfluo? Per definizione non commento mai le sue parole. Spero solo che Mancini faccia bene: ricordo quando Spalletti disse che era uno dei migliori talenti che aveva allenato, sarebbe bello se tornasse ad essere quello di un anno e mezzo fa". Primo ostacolo evitato e caso Mancini rimandato almeno fino all'esordio del giocatore. Ma l'ad rossonero è solo all'inizio perché poi spiega anche i motivi della misteriosa scomparsa di Adiyiah, acquistato a gennaio per dare respiro a Pato nei momenti di difficoltà e nei casi d'infortunio, ma il ghanese non si è mai visto e non è stato nemmeno inserito nella lista Champions. "Nessun mistero: non è rientrato perché il Ghana è arrivato in finale di Coppa d'Africa. Poi è tornato in patria perché deve ancora completare le pratiche per il permesso di soggiorno. Dovrebbe ripartire domani, gli abbiamo lasciato un po' di tempo perché mancava da molto da casa". E anche la questione Adiyiah è sistemata. Ma il compito dell'ad rossonero non è ancora finito, melius abundare qum deficere avrà pensato Galliani mentre rispondeva alle domande. Last but not list il tema relativo alla pubalgia cronica di Ricardo Kakà. Secondo le rivelazioni dei giornali iberici il campione brasiliano sta slittando col passare del tempo verso i margini della squadra madrilena. Impiegato sempre meno per i suoi guai fisici, il Milan sarebbe stato additato alla stregua di un venditore di tarocchi: in questo caso un "pacco" da 67 milioni. "E' una grande assurdità – ribatte Galliani - non ha alcuna pubalgia cronica, non mi va bene che qualcuno possa pensare che noi abbiamo venduto al Real Madrid un giocatore infortunato". Anche il terzo argomento è stato affrontato e discusso con risposte secche e ben pesate. L'incendio è stato quasi domato, l'ultima fiammella è relativo al caso Ronaldinho e delle notti brave precedenti al derby. L'ostacolo questa volta viene aggirato con una battuta: "Il rinnovo di Dinho? Lo faremo firmare nel famoso Hotel delle feste (ride ndr)". L'operazione soccorso almeno fino alla gara col Bologna può dirsi conclusa, ma ora sta alla squadra riportare il sereno, sfoderando magari una prestazione convincente che testimoni di aver completamente gettato alle spalle una settimana complicata.
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