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sabato 17 aprile 2010

Letizia: "Il futuro del Milan si chiama Marco Van Basten"

La giornata di ieri è stata ricca di spunti. Prima la notizia relativa alla rescissione del contratto di Leo con il Milan, poi la smentita della società attraverso un comunicato, dov'è la verità?
"Secondo me la verità sta nel mezzo. Non ho motivo per non credere al comunicato del Milan. Prima di approfondire il discorso ci tengo però a puntualizzare che la mia è solo un'opinione e non voglio mettere in discussione le informazioni dei miei colleghi che avranno le loro fonti. Ma credo che ad un mese dalla fine del campionato, per quanto la stagione sia stata poco esaltante, sia Leonardo che il Milan non possono prendere una decisione simile. Sono quasi convinto che Leonardo andrà via, ma non penso ci sia questa famosa rescissione del contratto. Anche perché rescindendo domani Leonardo non potrebbe nemmeno allenare. Al massimo hanno potuto trovare un accordo per tagliare l'anno in più del contratto che legava il brasiliano al Milan".

Perché Leonardo dovrebbe, usiamo ancora il condizionale, dire addio al Milan?
"Io non credo che Leonardo lascia perché è bacchettato spesso da Berlusconi. Anche perché le critiche Leonardo le merita. Ha fatto cose buone ma pure cose discutibili e poi è sempre il presidente che tira fuori i soldi. Leonardo comunque sin dal primo giorno non si è mai sentito allenatore e probabilmente ha qualcosa in futuro più affine alle proprie capacità, come in una commissione per i mondiali del 2014".

Chi potrebbe essere il sostituto ideale?
"Il mio grande pallino è Marco Van Basten. L'olandese avrebbe un fascino particolare anche per il presidente. Nulla da togliere a Zaccheroni, Ancelotti e Leonardo stesso, ma penso che non sono paragonabili al giocatore più forte della storia del Milan. Van Basten sarebbe perfetto, ha dimostrato con la Nazionale olandese che sa lavorare con i giovani, di grande personalità. L'alternativa è Massimiliano Allegri, per il modo di interpretare il calcio. Con il Milan di oggi non sono molto convinto con le soluzioni interne. Nulla da togliere al lavoro di Tassotti e Galli, ma preferirei spezzare questa continuità con il passato".

Pensi che ci saranno altre rivoluzioni in seno alla società?
"Determinati spifferi ci sono, ma ci sono da anni. Si dice che Berlusconi vuole mandare via Galliani da dieci anni, ma Galliani è ancora lì. Tendenzialmente direi di no, non ci sono rivoluzioni in atto anche perché non ci sono le persone giuste per compierla. Non ci sono sostituti ideali di Galliani e Braida in giro. Non ci sono delle figure che possono coesistere con un personaggio forte come Galliani. Ci possono essere delle rifiniture, magari più spazio ad un direttore tecnico come Lippi, ma non grosse rivoluzioni, piccoli cambiamenti anche in base alla scelta dell'allenatore".

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