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sabato 10 aprile 2010

Milan-Leonardo, sarà addio: divorzio già a fine mese?

Addio Milan. Firmato: Leonar­do. Ormai appare vicina la decisione del tecnico brasiliano che non sopporta più le frequenti «picconate» di Berlusconi. L’ul­tima («I nostri attaccanti giocano troppo lontani dalla porta, come li facciamo i gol così?») di mercoledì scorso ha fatto male almeno come le altre. Prima fra tutte (non in ordine cronologico) quella manifestata subito dopo la sconfitta casalinga con il Manchester United (16 febbraio, 2- 3 a San Siro). «Il Milan è una gran bella squa­dra, se la facessero giocare bene...» disse il presidente rossonero, scatenando l’ira del suo allenatore. A questo punto lo stesso Leonardo potrebbe accele­rare i tempi delle sue deci­sioni (un divorzio più o me­no consensuale) se, come appare probabile, il destino del Milan fosse definito in anticipo rispetto alla fine del campionato (16 mag­gio). L’obiettivo minimo della stagione (la qualifica­zione diretta alla Cham­pions League) potrebbe es­sere centrato già entro fine aprile. Il Milan, attualmen­te terzo in classifica, ha 12 punti di vantaggio sul Pa­lermo che avrà la possibili­tà di attaccare direttamente i rossoneri domenica 25 nello scontro diretto in pro­gramma al «Barbera». Se in quella data i rossoneri avranno raggiunto la matemati­ca certezza del terzo posto e se, soprat­tutto, non saranno più in lizza per lo scu­detto ci sarà già una chiara e precisa re­sa dei conti. Questo anche se ieri, in occa­sione dell’assemblea di Lega, l’ad Gallia­ni ha tentato di stemperare i toni metten­do in dubbio la veridicità delle frasi attribuite a Berlusconi. «Non è mia abitu­dine commentare le parole del presiden­te. E poi sono frasi riportate da qualcuno che le ha sentite da qualcun altro e io non posso commentare», ha puntualizzato il plenipotenziario di via Turati.

RISPARMIO - Ma già in altre occasioni le cene di metà settimana a Palazzo Grazio­li con deputati e senatori del Pdl avevano innescato le più o meno ironiche critiche del numero uno rossonero. Adesso, però, Leonardo sembra davvero destinato a passare la mano. Nonostante lo stesso Galliani ieri abbia ribadito: «Leonardo sa­rà l’allenatore del Milan anche il prossi­mo anno». Ma l’unica garanzia che può avvalorare questa tesi è rappresentata dalla scadenza dell’attuale contratto (30 giugno 2011) del tecnico brasiliano. Che, giustamente, non tollera gli attacchi del suo presidente in virtù di una doppia campagna-acquisti che, in questa stagio­ne, ha portato a Milanello solo due ele­menti di valore: il difensore Thiago Silva e l’attaccante Huntelaar. In vista della prossima si prospettano operazioni solo ed esclusi­vamente low cost nonostan­te il bilancio, che verrà ap­provato il 23 aprile dall’as­semblea dei soci, sarà final­mente molto vicino al pa­reggio. Leonardo non si sente di affrontare un’altra annata agonistica al rispar­mio e ricca di incognite. E poi non bisogna dimentica­re che è affascinato dalla possibilità di poter tornare in Brasile, già da luglio, o per prendere il posto del cittì Dunga alla guida della Seleçao oppu­re come super- manager dell’organizza­zione dei Mondali 2014.

Corriere Dello Sport