MILANO 13/11/2009 - Antonini fa volare il Milan. «Noi giochiamo meglio dell’Inter. Loro sono forti, ma non invincibili ». L’esterno rossonero fa il punto della situazione sulle possibilità stagionali sue e del Milan.
Quali sono i pro e i contro del nuovo sistema di gioco di Leonardo?
«Abbiamo i giocatori giusti al posto giusto. Ci vuole tanta compattezza per rendere al meglio con il 4-2-3-1, al momento sta andando benissimo. C’è sicuramente da migliorare, soprattutto in fase difensiva. In ogni caso, penso che, così, il Milan possa andare lontano».
Lontano fino a raggiungere l’Inter?
«Sul piano del gioco siamo molto meglio noi dell’Inter. Loro hanno una rosa ampia e sono molto forti, ma non invincibili. Se dovessimo rigiocare ora il derby, di sicuro non finirebbe 4 a 0… Per lo scudetto, comunque, siamo in tre. La Juve gioca bene, ma in certe occasioni lascia troppo spazio agli avversari».
Grande attestato di fiducia in questo nuovo Milan che è riuscito a sopperire all’assenza di Kakà…
«Ricki è stato molto importante per il Milan. Però il mister è stato bravo a creare un sistema di gioco tale, da far rendere al massimo anche gli altri e ora la mancanza di Kakà non la sente più nessuno».
La doppia sfida contro il Real Madrid con una vittoria e un pareggio per il Milan, ha consacrato, quindi, le scelte societarie?
«La società e Leonardo hanno sempre avuto fiducia in questa squadra. A me manca di più Maldini. Non vederlo negli spogliatoi, è come aver tolto un punto di riferimento fondamentale».
E Kakà al Real, Antonini come lo giudica?
«A Milano abbiamo visto il vero Kakà. Credo sia normale che anche un campione come lui abbia bisogno di tempo per ambientarsi».
Anche per Huntelaar può esserci un problema di ambientamento al Milan?
«In allenamento si vede che ha tante qualità. È arrivato nel primo periodo critico del Milan, ora ha bisogno di tempo e tutti hanno fiducia in lui».
Per quanto riguarda Antonini, invece, su cosa c’è da migliorare?
«Il mister mi dice di giocare come so. Contro il Parma ho fatto una buona gara, poi mi sono infortunato al flessore. Ora, però, sto bene e sono a disposizione del mister».
Cosa ti ha emozionato di più del tuo ritorno al Milan?
«Dopo essere stato in giro per l’Italia per 7 anni, forse mi sarei aspettato di tornare prima, però, al mio esordio, in coppa Uefa contro lo Zurigo (3-1), ho provato una grandissima emozione».
Chi ti ha impressionato di più come calciatore al Milan?
«Mi aspettavo che Pato fosse forte, ma non così forte».
E Ronaldinho?
«Lo vedo motivato. Ride e questo significa che è felice. Tutti dicono che da lui ci si aspetta di più, ma io credo che, in generale, tutti al Milan possano fare ancora tanto».
A partire, magari, dai tifosi…
«Contro il Real, San Siro era qualcosa di straordinario: lo stadio pieno è il 12esimo uomo».
L’altro ieri Galliani è tornato sulla diatriba tra cosa sia meglio vincere. 18esimo scudetto o Champions League?
«Io non ho mai vinto niente, quindi mi andrebbe bene anche il campionato. Però con l’ottava coppa si ritornerebbe a essere il solo e unico club più titolato al mondo».
E a proposito, invece, della crescita dei giovani nel mondo del calcio?
«Qui al Milan arrivano tutti umili, anche perché qui non puoi fare il fenomeno. Credo che la nostra società abbia un metodo migliore di far crescere i giovani rispetto alle altre».
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