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domenica 8 novembre 2009

Il Milan non si ferma più. Lazio giù, Ballardini rischia

I rossoneri vincono 2-1 all'Olimpico e scavalcano la Sampdoria. Nel primo tempo la squadra di Leonardo cinica va in rete con Thiago Silva e Pato. Nella ripresa il difensore brasiliano segna un autogol. Per i biancoceleste la crisi è ufficiale e il tecnico è in bilico

ROMA, 8 novembre 2009 - Il Milan non si ferma più. All'insegna della sua anima brasliana espugna anche l'Olimpico battendo la Lazio 2-1. I rossoneri passano con esperienza e cinismo. Nel primo tempo, infatti, sfruttano le uniche due occasioni: apre Thiago Silva, poi tocca a Pato raddoppiare. Nella ripresa la Lazio si impegna e va in gol con un'autorete di Thiago Silva, tra l'altro interprete di una grande prestazione. Per i biancocelesti la crisi è ormai conclamata e Ballardini potrebbe avere le ore contate.

Ballardini — Un trequartista per salvare la panchina. L'ex allenatore di Cagliari e Palermo oppone al Milan il 4-3-1-2, il suo modulo preferito, con Matuzalem alle spalle di Rocchi e Zarate. Ritiene di poter contrastare così il Milan ormai modellato da Leonardo sul 4-3-3. Ogni pedina al suo posto; ancora una volta Borriello in mezzo al tridente con Pato e Ronaldinho e la solita mossa con Seedorf offensivo nel centrocampo.

Pato esulta dopo il suo quinto gol in campionato. Afp

Piu' lazio — La partita della vita della Lazio e del suo tecnico, parte con il piede giusto. Pressing, velocità e grande occasione già al 2', ma Rocchi da posizione ideale non chiude bene l'angolo e mette a lato. Il Milan sonnecchia. Sornione attende e riparte, ma senza alzare troppo il ritmo. Tra i biancocelesti il più ispirato è Zarate, ma quando si gioca da soli è impensabile riuscire a fare male al Milan. La Lazio prova dalla distanza con Kolarov e soprattutto Matuzalem, sperando nella pioggia fitta e in un Dida distratto, ma il brasiliano è molto attento.

Musica brasiliana — E il Milan? I rossoneri prendono campo con il possesso palla. Movimenti ipnotici e tagli improvvisi che costringono la difesa dei laziali a chiudere gli spazi con i raddoppi, dovendo fare i conti con il fiuto del gol di Pato e Borriello. Ma il guizzo vincente lo trova al 21' Thiago Silva che corregge in rete una punizione a rientrare di Pirlo dal lato corto dell'area di rigore. Impeccabile il tocco del difensore, implacabile nella sua area come in quella di Muslera. Un Milan cinico e spietato, perché alla seconda occasione infila il 2-0. Questa volta l'assist è di Ronaldinho: palla perfetta che spiove sulla testa di Pato, straordinario nel deviare in reta alla sinistra del portiere uruguaiano.

Thiago Silva insacca di testa la palla dell'1-0. Ap

Nel bene e nel male — Ballardini all'inizio della ripresa propone Cruz al posto di Mauri. Il tecnico prova a scuotere la squadra con una mossa offensiva e a dire il vero sembra funzionare. Cruz è la scossa; le palle buone arrivano, ma l'argentino viene tradito da una lentezza sconosciuta. C'è da sottolineare la grande prova difensiva del Milan, pronto a chiudere tutte le iniziative dei padroni di casa e ripartire sfruttando vaste praterie. Ma la Lazio, con Meghni al posto di Baronio, non molla e con un pressing costante mette in affanno i rossoneri che si inguaiano da soli. Al 19', su tiro di Zarate, Thiago Silva realizza nella sua porta il più classico degli autogol.

Batticuore milan — Come può non crederci a questo punto la Lazio? La lezione di Napoli insegna e il Milan subisce. Dida deve fare i salti mortali per evitare il 2-2, ma la stanchezza fa la differenza. Con Flamini al posto di Seedorf, Leonardo regala copertura e spinta al Milan e proprio il francese, al 38', si vede negare da Muslera il gol al volo dalla distanza: splendida la deviazione del portiere laziale che alza oltre la traversa. Il finale è un dèja-vu: la Lazio prova l'ultimo assedio; il Milan con Abate inserito per fare muro, risponde con la testa e manca ancora il 3-1 con una magia di Pato, deviato con bravura da Muslera. I rossoneri balzano al terzo posto.

Gaetano De Stefano -Sportmediaset